Tutto sul Reiki, una pratica orientale utile per risvegliare le nostre energie

Il massaggio per arrivare dolcemente all’equilibrio emozionale, fisico e spirituale.

reiki

Il reiki è una disciplina orientale che ha l’obiettivo di portare all’equilibrio. Questa pratica è basata sull’unione armonica tra corpo e mente, e prevede che, attraverso il controllo sui pensieri negativi, l’individuo possa influenzare la propria salute fisica.

Reiki cos’è

Il reiki è una pratica orientale che ha come obiettivo quello di risvegliare le energie sopite, per apportare benefici alla psiche e in tutto il corpo. Attraverso la meditazione, mira ad indurre uno stato di rilassamento profondo. Obiettivo: allontanare lo stress e aumentare la consapevolezza di sé, della propria acutezza mentale, delle proprie potenzialità e del flusso emozionale.

Non vi sono controindicazioni allo svolgimento della pratica, che può essere applicata anche ad animali, oggetti, piante. Lo scopo principale è giungere al benessere e all’equilibrio spirituale, riportare vitalità nell’individuo attraverso un percorso di auto-coscienza. Può dunque portare alla luce tutti gli ostacoli che si trovano alla base dell’incapacità dell’individuo di raggiungere i suoi obiettivi. 

Reiki benefici

I benefici di questa forma terapeutica alternativa sono molteplici, dato che dalla mente si ripercuotono sul corpo. Intervenendo sulla struttura chimica delle cellule, il reiki aiuta ad eliminare le tossine, rigenerando i tessuti. Stimola il sistema linfatico, endocrino ed immunitario. 

In sostanza, ripristina l’equilibrio delle funzioni del ciclo sonno-veglia, dell’appetito, apportando relax e dunque distensione muscolare. Riconduce all’armonia e alla forza, sia psichica che fisica. 

È una medicina alternativa che, lavorando nell’inconscio, giunge all’origine dei nodi che causano i blocchi emotivi. Apporta quindi notevoli benefici al sistema endocrino, nervoso ed immunitario.

massaggio reiki

Riattivando la circolazione, riduce anche edemi e gonfiori, ed allevia i dolori o i disturbi a carico dell’apparato digestivo. Il suo potente effetto, generato dalla facoltà di curare con le mani, provoca risultati immediati e permanenti. Il suo beneficio principale è dunque quello di contribuire a sbloccare l’individuo, renderlo più cosciente, più forte e fiducioso in se stesso. Il massaggio reiki si serve di pochi, semplici gesti. L’obiettivo è quello di sbloccare i centri energetici dell’individuo, apportando equilibrio interiore, serenità e benessere.

Massaggio reiki

All’interno del sistema reiki troviamo anche una tecnica di massaggio: un massaggio di origini antiche, che presenta molti punti di contatto con il massaggio bioenergetico e con la pranoterapia. In pratica l’operatore aiuta chi riceve il trattamento ad attingere dall’energia universale. Il paziente ne riceverà un beneficio immediato, dovuto alla liberazione dei propri centri energeticibloccati, i chakra.

reiki-chakra

Se è vero che i traumi apportano un’alterazione del flusso energetico, causando malesseri anche fisici, tramite l’imposizione delle mani, questa pratica ha un effetto positivo anche sullo stato psichico ed emotivo del soggetto, velocizzandone la guarigione.

I centri energetici del corpo, i chakra, sono 7. Ad ognuno corrispondono più parti del corpo. Quando l’operatore li stimola, favorisce anche un corretto rifluire dell’energia in essi, risolvendone i disturbi

I movimenti del trattamento reiki sono pochi e semplici, ma provocano un’immediata sensazione di rilassamento e benessere. Per questo,  possiamo dire che sia indicato a combattere stress, stati d’ansia e tensivi, e persino la depressione

Se praticato in concomitanza con altre terapie, il massaggio reiki è efficace nella cura di stati infiammatori, escoriazioni e contusioni. Ma gli effetti positivi si riflettono anche sul controllo della pressione arteriosa. 

Non ci sono controindicazioni particolari nello svolgimento di questa pratica olistica. Bisogna prestare particolare attenzione solo in caso di fratture

Infine, le donne in gravidanza dovrebbero sempre prima consultarsi con il proprio medico.

L’associazione SpazioCOPA effettua con maestri e operatori certificati, trattamenti Reiki metodo Usui, anche domiciliari, per il trattamento del dolore acuto, aumentare le potenzialità del flusso emozionale, riduzione dello stress, armonizzazione dei chakra, massaggio bioenergetico. Tutti i trattamenti sono ad offerta libera. Contattaci per saperne di più


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Reiki e scienza. L’energia è l’unica realtà, la Materia.

Reiki e scienza non sono due parole in antitesi tra loro anche se la visione materiale dell’Universo, visto come una gigantesca macchina, è una concezione che nasce nel 1700 con Isaac Newton e, nonostante sia stata confutata da quasi un secolo, ancora influenza la nostra cultura. In realtà è da tempo provato che tutto è fatto di energia, inclusi gli esseri umani, e che l’energia è l’unica realtà: c’è un unico campo di energia che pervade l’universo la cui parte percepibile dai nostri sensi viene chiamata “materia”.

NEWTON ADDIO

Reiki e scienza Isaac Newton

Isaac Newton, un vero e proprio genio vissuto più di tre secoli fa, descrisse magistralmente le leggi fisiche che regolano la realtà così come la conosciamo. Il tempo è lineare, la gravità ci fa cadere le mele in testa, c’è la materia e l’immateriale, prima considerato vuoto, poi riempito arbitrariamente di sostanze immaginarie per far quadrare i calcoli.
L’idea era che di questa materia fatta di atomi e particelle si poteva conoscere ogni caratteristica, bastava soltanto studiarla a fondo: essa era una realtà ben definita, con una sua propria identità completamente separata da chi la osservava. Questa cultura si è portata dietro l’idea che le persone sono separate fra loro, dalla natura, dagli animali, dalla terra, in antitesi alla maggior parte delle culture precedenti che ritenevano le persone e la natura strettamente unite fra loro (anche da noi: si pensi a S. Francesco e la sorella luna…). Ciò ha portato allo sfruttamento delle persone sulle persone e sulle risorse del pianeta.

Nei primi 30 anni del secolo scorso tuttavia Planck prima ed Einstein dopo posero le basi di una vera e propria rivoluzione, che sfociò nella celeberrima teoria della relatività di Einstein e la sua celebre formula: E = MC2 (E= energia; M=massa, materia; C= costante, pari alla velocità della luce). L’energia è uguale alla materia moltiplicato una costante, ovvero la materia e l’energia sono due volti della stessa realtà. La materia si può trasformare in energia e l’energia in materia. Possiamo calcolare con esattezza quanta materia corrisponde a una certa quantità di energia e viceversa.
Tale ipotesi è ormai ampiamente confermata da numerosi esperimenti scientifici. Si è riusciti a trasformare la materia in energia (ad es. nella bomba atomica in cui la materia si trasforma in energia, un’energia enorme e devastante), ma anche l’energia in materia (in alcuni esperimenti al CERN di Ginevra i fisici hanno “creato” materia condensando radiazioni cosmiche).

Così la materia perde quel valore di compattezza che per secoli aveva avuto nella fisica classica, ed acquista un valore più fluido: essa è principalmente energia che “appare” come qualcosa di compatto, ma non lo è nella sua natura più intrinseca.  Per dirla con Einstein: la materia è un’illusione, l’unica realtà è il campo di energia che forma l’universo. Con questa celebre frase Einstein ha riunito le parole Reiki e scienza in un colpo.
Infatti chiamiamo materia quel luogo del campo di energia che, essendo più intenso di una certa soglia, ci appare ai nostri limitati sensi. Ciò che i sensi non colgono, lo definiamo immateriale. Ma si tratta di un limite dei nostri sensi, esattamente come chiamiamo “silenzio” ciò che non cogliamo, essendo le onde sonore troppo deboli per essere colte dai nostri sensi; al contrario “rumore” è la definizione per quel campo sonoro che essendo sopra la soglia di sensibilità delle nostre orecchie, riusciamo a sentire. Un cane da caccia però avrebbe idee molto diverse dalle nostre! Dal punto di vista scientifico il silenzio in realtà non esiste, è un’illusione dovuta ai nostri sensi imperfetti (c’è un rumore di fondo in tutto l’universo).
Allo stesso modo, sempre dal punto di vista scientifico, la materia non esiste, perché materiale ed immateriale sono una distinzione soggettiva dovuta ai nostri sensi limitati: in realtà si tratta solo di un unico campo di energia con intensità diversa.

La materia e l’energia sono dunque due aspetti di una identica realtà. 
Negli ultimi decenni gli esperimenti di diffusione ad alta energia ci hanno rivelato nel modo più straordinario la natura continuamente mutevole del mondo delle particelle: la materia si è dimostrata capace di trasformazione totale. Tutte le particelle possono essere trasformate in altre particelle, possono essere create dall’energia e possono scomparire in energia.
Nel contesto sopra descritto i concetti classici come “particella elementare”, “materia” o “oggetto isolato” hanno perduto il loro significato: l’intero universo appare come una rete dinamica di configurazioni di energia non separabili, ovvero un unico campo di energia che si manifesta in vario modo.

Per comodità gli scienziati hanno dato nomi diversi alle varie lunghezze d’onda dell’energia che compone l’universo che ci circonda, come evidenziato in questa figura.

Chiamiamo “frequenze biocompatibili” quelle relative alla luce visibile ed agli infrarossi, in quanto al di sopra ed al di sotto di tali lunghezze d’onda le onde elettromagnetiche non sono adatte agli esseri umani e possono risultare anzi dannose (si pensi alle emissioni degli elettrodotti, oppure ai raggi X).

IL REIKI SECONDO EINSTEIN

Dunque se tutto nell’universo è fatto di energia, anche gli esseri umani, le piante, gli animali saranno fatti di energia.

Ogni corpo, vivente o meno, emette onde elettromagnetiche dalla lunghezza d’onda facilmente calcolabile (tramite la “Legge del corpo nero” che mette in relazione la temperatura dei corpi e la loro emissione di energia): questo vale anche per gli esseri umani, che emettono onde elettromagnetiche nello spettro degli infrarossi, con frequenza centrale di 9,4 micrometri.Per questo i militari utilizzano visori agli infrarossi per individuare i soldati nemici di notte ed ultimamente grazie alla discesa dei costi le telecamere agli infrarossi vengono comunemente utilizzate di notte dagli addetti alla sicurezza di palazzi ed aziende. E’ possibile vedere alcune foto a infrarossi fatte a persone prima e dopo aver preso il Reiki nella sezione foto a infrarossi nelle quali la differenza di emissioni è visibile.
Si potrebbe obiettare che quella è l’emissione e non corrisponde necessariamente all’energia che compone una persona: siccome però palesemente non possiamo essere fatti di radiazioni che ci fanno male (ad es. quelle ionizzanti: UVA e B, Raggi X, ecc.) ma solo di quelle biocompatibili, e se fossimo fatti di luce visibile per forza si dovrebbe notare al buio, non rimangono che gli infrarossi.

Dato che si parla di onde elettromagnetiche, e non di materia (illusione dei nostri sensi imperfetti) ecco che forzatamente le persone non finiscono dove le vediamo finire: quella è la parte materiale, ovvero la parte del nostro campo di energia dove questo è così intenso da apparire materiale ai nostri sensi limitati. E’ evidente che, così come una burrasca non può finire di colpo, ma le onde degraderanno gradualmente, così le onde elettromagnetiche così intense da apparirci come una persona non possono finire di colpo, degraderanno invece dolcemente intorno a noi. La parte di noi che i nostri sensi non colgono viene chiamata comunemente Aura.

Come la parte di energia tangibile è altamente organizzata (sistema nervoso, sistema circolatorio, ecc.) anche la parte intangibile verosimilmente lo sarà,  pensare che l’energia di una persona sia così tanto organizzata nella parte “fisica”, ovvero nella parte del campo percepito dai sensi umani, e disorganizzata o causale nella parte del campo da noi non percepita è evidentemente assurdo. Dunque chakra, canali energetici (ben conosciuti ed utilizzati ad es. da chi pratica shiatsu) ed altre schematizzazioni che nei secoli e nelle varie culture sono state codificate possono verosimilmente esistere, e se non fossero giuste quelle per forza ci saranno altri percorsi e sistemi preposti alla circolazione dell’energia nella parte a noi intangibile.

Praticando Reiki l’energia entrerà dalla sommità del capo e percorrerà una parte di tali canali energetici fino a giungere ai palmi delle mani, dai quali uscirà. In pratica quindi è come se il reikista avesse nelle mani due “phon ad infrarossi”, due forti emissioni di energia delle stesse lunghezze d’onda della curva ideale (in quanto, se non fosse chiaro, non sta dando la sua energia, ma la canalizza solamente). (1)

Spettro umano

Siccome lo stato di salute ideale corrisponde alla curva di Gauss della figura (“37° C”) e nella pratica ogni essere umano è una variante di quella curva, la malattia, in termini di energia, corrisponde all’allontanarsi da detta curva. Supponiamo infatti che giocando a pallone ci infortuniamo un ginocchio: in quel momento esso vibrerà ed emetterà frequenze assai diverse da quelle ideali descritte nel grafico. Il reikista posa le sue mani sopra il ginocchio, facendo scorrere Reiki come insegnatogli, ed inonda il ginocchio delle onde elettromagnetiche corrispondenti ad un ginocchio sano (la curva del grafico). Tali onde influenzeranno il campo di energia del ginocchio, finché, insistendo per un tempo adeguato, il ginocchio sarà tornato a vibrare alle frequenze corrispondenti alla salute, quelle della curva qui a sinistra: a quel punto il ginocchio sarà guarito. Biologicamente potrebbe aver bisogno di tempo affinché la pelle si ricostituisca, ma siccome vibra delle frequenze giuste potrà correre come prima dell’incidente, o anche meglio.

Questo è ciò che succede facendo Reiki. La stessa cosa avremmo potuto dirla rispetto alla psiche, sulla quale il Reiki solitamente agisce ancora più in fretta.

E’ interessante notare come le cure basate sull’irradiazione del paziente con onde elettromagnetiche biocompatibili, prodotte da appositi macchinari, inizino ad essere usate negli ospedali (da non confondersi con le radiazioni di frequenza superiore all’infrarosso, le così dette radiazioni ionizzanti, utilizzate da tempo in medicina come terapia anti-tumore od altro). Nell’Ospedale Molinette di Torino in particolare è in funzione una macchina di questo tipo per il trattamento delle più varie patologie: dall’artrosi, coxartrosi, meniscosi, alle fratture ed all’insonnia cronica. Una verifica sperimentale effettuata su 706 pazienti per saggiare il grado di efficacia della cura mediante onde elettromagnetiche ha rilevato nel 97% dei casi una risoluzione della sintomatologia che è rimasta stabile ai controlli a distanza di sei mesi della cessazione della terapia (2). Un analogo studio è stato portato a termine nel 1998 dall’Università di Bologna sulle patologie del rachide, con risultato positivo nella stessa percentuale di casi (3).

Per informarsi rispetto alle ricerche scientifiche sul Reiki: leggi gli studi controllati sull’efficacia del Reiki

Un sentito ringraziamento al Dott. G. Careglio, reikista appassionato e fisico ricercatore di grande esperienza, senza la cui collaborazione sarebbe stata impossibile la redazione di questo capitolo.

NOTE

(1) Perché allora dalle mani dell’operatore Reiki non esce anche luce visibile, ma solo radiazioni infrarosse? Anche questo fenomeno è spiegato da leggi fisiche ben note: più di un secolo fa era nota la regola di George G. Stokes secondo cui la frequenza della luce emessa da una sostanza luminescente non può essere maggiore di quella della luce incidente. La teoria dei quanti di Einstein riuscì a spiegare questo risultato, con la cosiddetta “Legge della fotoluminescenza“, secondo la quale “se la sostanza fotoluminescente non va considerata sorgente continua di energia, l’energia di un quanto di energia emesso non può essere, in base al principio della conservazione dell’energia, più grande di quella di un quanto di energia incidente…” che in pratica vuol dire che le onde elettromagnetiche, quando attraversano una sostanza che non sia essa stessa sorgente autonoma di energia (il corpo umano non lo è) devono per forza uscire con una frequenza minore. Siccome noi siamo compatibili, in ordine di frequenza, con la luce visibile, gli infrarossi corti e quelli lunghi, per forza nelle emissioni del reikista la luce visibile non ci sarà (sarà trasformata in infrarossi, che hanno frequenza minore).

(2) Per ulteriori informazioni: Dott. S. Brogli, Div. Ortopedia dell’Ospedale Molinette di Torino.

(3) Università di Bologna, Dipartimento di Fisiologia umana e generale: “Effetti di una nuova terapia fisica su patologie del rachide, nell’uomo” – E. Riva Sanseverino, P. Castellacci.


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Centinaia i minori in fuga dall’Ucraina in arrivo in Italia, qual’è la situazione OGGI?

Il Viminale ha diffuso linee guida specifiche per regolamentare l’accoglienza e la tutela dei rifugiati minori non accompagnati in fuga dal conflitto ucraino.

bambini ucraina

@UNHCR

A diverse settimane dallo scoppio, la guerra in Ucraina ha già causato la fuga di centinaia di civili dai territori del conflitto: secondo i dati delle organizzazioni umanitarie non governative, il numero di profughi in fuga dal Paese avrebbe già superato i quattro milioni. Una buona fetta di rifugiati sono minori, spesso non accompagnati da genitori o tutori legali. Qual’è la situazione OGGI?

“Il nostro compito è supportare l’accoglienza e la tutela dei bimbi che scappano dalla guerra – spiega Roberto Cardamone presidente dell’associazione SpazioCOPA – il nostro paese non è il più vicino, ma arrivano giornalmente decine di minori in fuga anche qui, una volta arrivati in Italia sono le istituzioni a decidere come procedere in base alla legge, che non è così semplice. Chi vuole e ha disponibilità ad occuparsi temporaneamente di un minore non accompagnato può proporre la propria candidatura come tutore volontario (esiste per questo ruolo un apposito albo già da alcuni anni): si tratta di una tutela legale che non ha nulla a che vedere con l’affido, anche solo temporaneo, di un minore. Ecco cosa stiano facendo: Inoltriamo le disponibilità pervenute agli enti amministrativi, e supportiamo il tutore che può ospitare a casa propria il minore (previa autorizzazione del tribunale dei minori) oppure occuparsi del suo percorso di inserimento in Italia senza coabitare con questo. Noi aggiorniamo quotidianamente tutti gli organi competenti delle disponibilità volontarie che raccogliamo, questo è dettato dal sentimento di solidarietà e dalla necessità di salvare più vite possibile”.

Come sottolineato anche da Papa Francesco, questi bambini vanno tutelati doppiamente perché è concreto il rischio che, una volta giunti in un nuovo Paese, di loro si perdano le tracce, dissolte nel mondo dell’illegalità: sfruttamento, prostituzione minorile, tratta di organi, adozioni illegali, sono solo alcuni dei destini crudeli nei quali potrebbero incappare i minori senza famiglia.

Oltre a questo, si tratta comunque di bambini e ragazzi che hanno lasciato una mamma e un papà nel proprio Paese d’origine che sperano un giorno di poter riabbracciare – ecco perché anche il percorso dell’adozione e dell’inserimento permanente in una nuova famiglia non è perseguibile: si spera un giorno di poter riunire questi piccoli alle loro famiglie.

Proprio per tutelare questi minori non accompagnati in fuga dal conflitto russo-ucraino, il Ministero dell’Interno ha disposto alcune linee guida per il censimento, l’accoglienza e la tutela. Il Piano Minori Stranieri non accompagnati, promulgato lo scorso 25 marzo, ha come obiettivo quello di:

fornire le linee guida per la gestione dei minori stranieri non accompagnati giunti o rintracciati nel territorio nazionale a seguito degli eventi bellici che hanno interessato l’Ucraina, al fine di garantire il necessario raccordo operativo tra gli enti istituzionali a vario titolo coinvolti.

Nella categoria dei minori non accompagnati rientrano non solo quelli che sono giunti nel nostro Paese completamente soli, ma anche quelli che sono stati accompagnati durante il viaggio da adulti che non possono essere considerati tutori secondo la legge italiana (zii, nonni, responsabili di istituti e orfanotrofi dove i piccoli vivevano in Ucraina).

Una volta segnalati un minore non accompagnato alle autorità locali, le sue generalità vengono inserite nel Sistema Informativo Minori (SIM) messo a disposizione dal Ministero delle Politiche Sociali: se il minore ha con sé i propri documenti, la procedura è molto semplice; in caso di minore senza documenti, è previsto l’accertamento socio-sanitario dell’età.

I minori che hanno più di 14 anni saranno ospitati in strutture messe a disposizione dal Ministero dell’Interno per un periodo massimo di 30 giorni, mentre i bimbi più piccoli saranno portati invece in strutture gestite dalle amministrazioni comunali. In nessuno dei casi è possibile procedere con la procedura di affidamento familiare diretto da parte dei servizi sociali: i minori saranno affidati in via temporanea ad un tutore volontario.

Chi vuole e ha disponibilità ad occuparsi temporaneamente di un minore non accompagnato può proporre la propria candidatura come tutore volontario (esiste per questo ruolo un apposito albo già da alcuni anni): si tratta di una tutela legale che non ha nulla a che vedere con l’affido, anche solo temporaneo, di un minore. Il tutore può ospitare a casa propria il minore (previa autorizzazione del tribunale dei minori) oppure occuparsi del suo percorso di inserimento in Italia senza coabitare con questo.

Da un lato il sentimento della solidarietà, dall’altro la legge. Due cose che devono viaggiare in parallelo, soprattutto quando si tratta di minori, ma in un momento delicato come quello della guerra, il rischio che prevalga la confusione c’è. Per questo è massima l’attenzione della Prefetture sugli arrivi dei bimbi ucraini in città, affinchè la macchina dell’accoglienza funzioni secondo regole stabilite. Da qui l’emanazione di linee guida da parte di Palazzo del Governo basate sulla legge già in vigore.

Si tratta spesso di minori arrivati in città senza genitori, seguiti da accompagnatori già accanto a loro nell’istituto in cui erano ospitati e che una volta arrivati in Italia non vogliono comprensibilmente allontanarsi continuando a fare le loro veci. Una competenza che invece, secondo quanto previsto dalla legge italiana, spetta in toto ad un tutore legale che viene nominato direttamente dalla Procura. I bambini devono poi essere ospitati in strutture già censite dalla Prefettura e dotate di tutti i confort previsti. E proprio in merito a quest’ultimo aspetto, forte è stato il richiamo al rispetto delle norme partito dallo stesso Palazzo del Governo, un monito indirizzato anche a tutte le associazioni che in queste settimane si stanno prodigando per mantenere in moto la macchina dell’accoglienza. Ecco perchè sulla questione era intervenuto in passato anche il garante dell’Infanzia Angelo Costantino che sui recenti arrivi non vuole dichiarare dichiarazioni, ma fa sapere di aver già riferito tutto quanto di sua conoscenza alle autorità competenti. “Sui bambini ucraini – ha spiegato Costantino – come su tutti i bambini che scappano dalle guerre vale il principio della massima tutela e della massima prudenza per evitare ulteriori sofferenze a questi piccoli. Non mi resta che richiamare al rispetto della legge”.

L’allarme dell’Associazione Magistrati: “Bimbi a rischio sparizione o sfruttamento”

Sulla necessità di gestire l’arrivo in Italia esclusivamente tramite lo Stato si è espressa anche l’Associazione italiana dei magistrati per i minorenni e per la famiglia, sottolineando il rischio che i minori possano essere a rischio di sfruttamento o possibile sparizione senza un adeguato controllo di tutte le procedure. Per scongiurare la possibilità che si perdano le tracce dei piccoli, il presidente Cristina Maggia invita tutti coloro che si occupano dell’accoglienza a fare riferimento a Prefetture, Questure e Forze dell’Ordine per indirizzare agli uffici di Procura della Repubblica per i Minorenni le segnalazioni di tutte le presenze dei minori ucraini che si trovino in Italia, privi di entrambi i genitori.


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Decreto Ucraina, 15mila nuovi posti per l’accoglienza diffusa

Il decreto Ucraina pubblicato in Gazzetta Ufficiale dà il via libera a reperire 15mila posti in ulteriori forme di accoglienza diffusa tramite affidamento diretto al terzo settore. Previsto anche un sostegno economico a 60mila persone titolari della protezione temporanea che abbiano trovato autonoma sistemazione, per 90 giorni. Stanziate risorse per l’accoglienza per 355 milioni di euro. C’è anche la possibilità per i medici ucraini di esercitare la professione.

È stato pubblicato ieri sera in Gazzetta Ufficiale il decreto legge n. 21 del 21 marzo 2022, recante “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina”. Il decreto è in vigore da oggi. Gli articoli dal 31, 33 e 34 riguardano l’accoglienza. Ecco le principali novità.

Affidamento diretto al Terzo settore di 15mila posti
Il Dipartimento della protezione civile è autorizzato a definire ulteriori forme di accoglienza diffusa, diverse da quelle previste nell’ambito delle strutture di accoglienza (CAS e SAI), per 15mila persone. È prevista la sostanziale omogeneita’ di servizi e costi con le citate strutture. Questa accoglienza verrà attuata mediante i Comuni, gli enti del Terzo settore, i Centri di servizio per il volontariato, gli enti e le associazioni iscritte al registro di cui all’ articolo 42 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 e gli enti religiosi civilmente riconosciuti. Si tratta delle convenzioni dirette con il Terzo settore e le reti associative di cui si è parlato nei giorni scorsi per rispondere all’emergenza, per un’accoglienza “allargata”, che si affianca a quella del sistema tradizionale. Può comprendere anche la disponibilità di famiglie accoglienti. Tutto ciò che il Terzo settore può mettere a disposizione, ma facendo sistema: perché le persone accolte non hanno bisogno solo di un tetto e di cino ma di tanti servizi e supporti. Attesa per i prossimi giorni una call da parte della Protezione Civile, che ci sta lavorando in sinergia con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, cui il Terzo settore dovrà rispondere con una manifestazione di interesse. Saranno valorizzate le manifestazioni di interesse fatte non da singoli ma da reti.

Risorse per chi trova autonoma sistemazione
Per un massimo di 60mila persone titolari della protezione temporanea che abbiano trovato autonoma sistemazione, verranno definite ulteriori forme di sostentamento per la durata massima di 90 giorni dall’ingresso in Italia e non oltre il 31 dicembre 2022. La prima ondata di profughi, finora, è arrivata sostanzialmente senza passare dal sistema di accoglienza ma appoggiandosi a conoscenti, in particolare alla comunità ucraina già presente in Italia. Non c’è una cifra per questo “pocket money”: dovranno uscire rapidamente ordinanze di Protezione Civile. Non si parla invece nel decreto dell’altra ipotesi di cui in questi giorni si è molto discusso, ovvero di un rimborso alle famiglie accoglienti.

Sanità
Vengono stanziati fino a 152 milioni di euro per l’anno 2022, per le regioni e per le province autonome di Trento e di Bolzano, in relazione al numero delle persone accolte sul territorio: servono a riconoscere un contributo forfetario per l’accesso alle prestazioni del Servizio sanitario nazionale per i richiedenti e i titolari della protezione temporanea per un massimo di 100mila unità.

Il comma 4 dell’articolo 31 dice che per l’attuazione di queste tre misure sono stanziate risorse nel limite complessivo di 348 milioni di euro per l’anno 2022. Altri 7,5 milioni di euro (per il 2022 art 31 comma 3) vanno per incrementare le capacità delle strutture di accoglienza con aumento delle risorse iscritte nello stato di previsione del Ministero dell’interno relative all’attivazione, alla locazione e alla gestione dei centri di accoglienza. L’articolo complessivamente ha una copertura per 355.533.750 euro.

Operatori per il riconoscimento della protezione internazionale
L’articolo 33 stanzia 19.961.457 per l’anno 2022 per contratti di lavoro destinati a garantire la funzionalita’ della Commissione nazionale per il diritto di asilo e delle commissioni e sezioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale e per consentire una piu’ rapida trattazione delle istanze avanzate, a vario titolo, da cittadini stranieri interessati dalla crisi internazionale in atto.

Medici e operatori sanitari possono esercitare in Italia
L’articolo 34 deroga alla disciplina del riconoscimento delle qualifiche professionali sanitarie per medici ucraini. Il titolo dell’articolo parla di medici ma poi il testo dice che «è consentito l’esercizio temporaneo delle qualifiche professionali sanitarie e della qualifica di operatore socio-sanitario ai professionisti cittadini ucraini residenti in Ucraina prima del 24 febbraio 2022 che intendono esercitare nel territorio nazionale, presso strutture sanitarie o sociosanitarie pubbliche o private, una professione sanitaria o la professione di operatore socio-sanitario in base a una qualifica professionale conseguita all’estero regolata da specifiche direttive dell’Unione europea. Le strutture sanitarie interessate possono procedere al reclutamento temporaneo di tali professionisti, muniti del Passaporto europeo delle qualifiche per i rifugiati, con contratti a tempo determinato o con incarichi libero professionali, anche di collaborazione coordinata e continuativa». Servirà una circolare del ministero della Salute che precisi le qualifiche coinvolte da questo articolo.

Estensione rete SAI
Nei giorni scorsi invece il dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione aveva avviato la procedura per ampliare il sistema della rete Sai di 3.530 posti da destinare con priorità ai nuclei familiari anche monoparentali per fronteggiare le esigenze di accoglienza dei profughi in fuga dall’Ucraina. Le domande da parte degli enti locali titolari di progetti già attivi dovranno essere presentate entro e non oltre il termine del 19 aprile 2022. Ulteriori 470 posti nella rete Sai sono stati finanziati nell’ambito di domande di ampliamento di progetti già presentate dagli enti locali per l’accoglienza di nuclei familiari.


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C’è bisogno di regole per i minori non accompagnati. Le associazioni: “Altissimo il rischio che alle frontiere le donne e i figli piccoli finiscano nella rete delle organizzazioni criminali”.

L’allarme è altissimo e lo hanno lanciato tutte le più grandi organizzazioni che si occupano di migrazioni e di infanzia, dall’Unicef a Save The Children, dall’Unhcr fino a Telefono Azzurro. Da quando è iniziata la guerra in Ucraina si sono messi in marcia verso la salvezza oltre tre milioni e mezzo di profughi e di questi un milione e cinquecentomila sono bambini. Ogni giorno, settantamila minori, ha calcolato l’Unicef, “diventano profughi, quasi uno al secondo”. Una enorme massa di piccoli e piccolissimi, in gran parte in viaggio con madri o nonne, ma spesso anche affidati da genitori disperati a convogli che vanno verso i confini di Romania e Polonia, dove arrivano da soli e senza parenti. “Il rischio che alle frontiere chi non è protetto da una rete familiare finisca in un circuito di tratta e di pedofilia è alto e riguarda sia le donne che i bambini”, spiega Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia, che insieme a Unhcr e a Save the Children ha creato un presidio di accoglienza al valico di Trieste.

Orchi, trafficanti di esseri umani, “passeur” senza scrupoli sono pronti ad approfittare della tragedia ucraina, avvoltoi rapaci di ogni grandi crisi umanitaria. “Abbiamo avuto segnalazioni di minori scomparsi nel viaggio dall’Ucraina verso le frontiere. E alcuni casi di sparizione ai confini. Per adesso, invece, i flussi in Italia sono controllati e per la gran parte di bambini che arrivano senza parenti riusciamo a ricostruire reti familiari nel nostro paese o in Europa. Infatti, a differenza dei minori che arrivano da altri conflitti, dalla Siria, dall’Afghanistan e sono davvero soli non accompagnati, per la crisi ucraina parliamo di minori separati”.

In Italia sono già 18.000 i piccoli profughi arrivati ma quasi tutti sono con le mamme, con altri familiari o con educatori se si tratta di bambini già in orfanotrofio. Quelli arrivati da soli sono poche decine. E tuttavia il Viminale monitora con grande attenzione il fenomeno tanto da aver nominato commissario nazionale per i minori non accompagnati la prefetta Francesca Ferrandino, capo del dipartimento libertà civili e immigrazione. Il suo primo atto è stato quello di avviare un censimento che sia in grado di restituire una fotografia non soltanto quantitativa ma anche qualitativa dei bambini arrivati. Alle associazioni che si sono adoperate per portare in salvo migliaia di bambini è stato chiesto di comunicare dove stanno, con chi stanno, come sono arrivati e di segnalare la presenza di eventuali minori soli ai tribunali dei minori perchè venga immediatamente nominato un tutore legale come prevedono le norme internazionali.  Che, però, fanno paura alle famiglie rimaste in Ucraina che sono riuscite a mettere in salvo i loro figli nella speranza di riaverli presto ma temono che finiscano nel circuito dell’adozione internazionale. Un pericolo che non esiste – spiegano fonti del Viminale – anche perchè moltissimi dei piccoli profughi, anche quelli ospitati in orfanotrofio in Ucraina, non sono in realtà senza genitori. E dunque, accertati i loro legami familiari, verranno ospitati in strutture protette o presso famiglie verificate per il tempo necessario per poi ricongiungersi appena possibile con le famiglie rimaste in Ucraina.

Le indicazioni del Viminale

L’ultima circolare è dell’8 marzo, diramata dal Viminale, traccia le indicazioni base per l’accoglienza. Si richiama il via libera al meccanismo della protezione internazionale e si sottolinea in più passaggi la necessità di agire “in stretta sinergia e raccordo con i livelli di governo regionale e locale, anche mediante l’attivazione presso le prefetture di tavoli e/o unità di crisi, raccomandandone l’allargamento anche ad enti e soggetti del Terzo Settore, per il contributo che potrà essere da essi fornito in sussidiarietà orizzontale”. Nel documento “si fa presente che le offerte di disponibilità alloggiative a titolo gratuito, anche provenienti da persone fisiche, non richiedono la piena conformità delle offerte agli standard prestazionali stabiliti in relazione ai posti della rete Cas/Sai. Diversamente, tale conformità potrà essere richiesta, e previamente accertata, qualora venga a cessare il carattere gratuito delle offerte, in conseguenza della loro attrazione nella rete di accoglienza pubblica”. 

Il punto focale è proprio nelle deroghe alle normali procedure. Si deve trovare il giusto equilibrio tra procedure semplificate per via dell’emergenza e controlli rigorosi a tutela dei cittadini.

Continueremo a tenervi aggiornati.

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SpazioCOPA con i bambini ucraini, ecco come poterli ospitare: la solidarietà dell’ affido temporaneo

Le notizie che arrivano dall’Ucraina sono assai poco incoraggianti. E le storie di bambini che da soli o con le loro mamme si mettono in viaggio per sfuggire a quell’orrore si moltiplicano di giorno in giorno. La voglia di dare una mano si fa sempre più forte. Come fare?

Come tantissime atre associazioni di volontariato che stanno mettendo su un sistema di Mailing List che possa mettere in connessione chi può ospitare e chi necessita di un tetto. Anche SpazioCOPA è scesa in campo.

SpazioCopa ha attivato una cabina con la Prefettura e il Consolato per raccogliere le necessità e coordinare le accoglienze nei centri disponibili.

L’associazione specifica che si tratta di accoglienza temporanea di bambini ucraini, sottolineando che non si tratta di adozione, non affido internazionale e che non c’è possibilità che i bambini vengano adottati in futuro.

Nel pieno rispetto delle normative vigenti i minori verranno affidati d’intesa con ambasciata ucraina, prefetture, tribunali e procure dei minori”.

Per chi volesse dare la propria disponibilità all’accoglienza temporanea può inviare esclusivamente a mezzo email la disponibilità indicando: Nome, cognome, residenza, numero di telefono, numero di bambini ospitabili (uno, due, o nucleo familiare), età del bambino ospitabile, presenza di altri minori o anziani o animali in casa, periodo di disponibilità all’accoglienza.

Tutti possono partecipare ai progetti di accoglienza: famiglie con bambini, coppie coniugate, conviventi e single. La legge 47/2017 stabilisce infatti che per i minori stranieri non accompagnati ci sia la figura del tutore: un cittadino che volontariamente si offre per dare voce al bambino che magari è accolto in casa famiglia e per firmare il consenso informato e altre attività e tutelarne i diritti e la persona. Per ulteriori informazioni, puoi scriverci o telefonarci.

Se si è disponibili ad accogliere un minorenne, o un nucleo familiare, si può scrivere a spaziocopaonlus@gmail.com specificando: Nome, cognome, residenza, numero di telefono; Numero di bambini ospitabili (uno, due, o nucleo familiare); Età del bambino ospitabile; Presenza di altri minori o anziani o animali in casa; Periodo di disponibilità all’accoglienza

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Pasta: come sapere quali marche usano grano italiano o Ue e non Ue

Pasta: come distinguere le marche più diffuse che usano grano italiano da quelle che impiegano grani stranieri di provenienza Ue o non Ue

I “decreti Origine” sono i provvedimenti del 2017 che consentono di riconoscere, tra gli altri prodotti, la pasta fatta con grano italiano. Un’indicazione in più, a vantaggio dei consumatori, per scegliere se comprare o meno la pasta di determinate marche.

Grazie a questi decreti, infatti, è obbligatorio indicare in etichetta l’origine del grano impiegato per produrre la pasta. Oltre che di riso e pomodoro. 

I decreti sarebbero dovuti scadere il primo aprile di quest’anno. Ma l’intervento congiunto di Teresa Bellanova e Stefano Patuanelli, rispettivamente ministro delle Politiche Agricole e dello Sviluppo economico, li hanno prorogati al 31 dicembre 2021.

Il recente caso della pasta al glifosato segnalato dalla rivista Il Salvagente, ha di nuovo spostato l’attenzione sul tema delle marche di pasta, acquistabili nei supermercatie non, che usano materia prima italiana. Il glifosato è un erbicida molto diffuso e “probabilmente cancerogeno” secondo lo Iarc (Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione mondiale della sanità).

Le analisi svolte in laboratorio dalla rivista Il Salvagente, hanno rivelato tracce di glifosato nella pasta dei marchi che usano grano proveniente (anche) da paesi extraeuropei. Queste tracce, è bene precisarlo, sono inferiori ai limiti consentiti dalla legge. Anche se, in ogni caso, rischiose per la salute umana. Giusto anche puntualizzare che, dal punto di vista organolettico, il grano italiano non è per forza superiore a quello straniero.

Origine in etichetta

Pasta grano italiano

Sono diversi i pastifici che non indicano direttamente il paese di origine in etichetta, ma utilizzano la generica dicitura “grano di provenienza Ue” o “grano di provenienza non Ue“.

Tuttavia, nei siti dei principali pastifici italiani, si può quasi sempre intuire l’origine del grano. Molto evidente se italiana, decisamente meno sbandierata nel caso contrario. Anzi, a volte, non indicata proprio.

Di seguito trovate il risultato della nostra ricerca. Cioè un elenco, abbondantemente incompleto, dei pastifici più commercializzati nella grande distribuzione che impiegano grano italiano e di quelli che lo utilizzano in combinazione con materia prima proveniente da Ue o non Ue.

Pasta grano italiano

Pasta fatta (anche) con grano estero

  • Conad: – 51% grano italiano, 49% grano estero.
  • Divella – Grano italiano e di provenienza Ue e non Ue.
  • Eurospin – L’origine della pasta “Tre Mulini” non è dichiarata.
  • Coop – Grano sia Ue che non Ue.
  • De Cecco – Grano italiano, californiano e proveniente dall’Arizona.
  • Todis – L’origine della pasta “Cuore mediterraneo” non è segnalata.
  • Esselunga – Grano proveniente da Italia e altri paesi Ue e non Ue.
  • Granoro – Grano proviene da Italia, Spagna, Grecia, Francia, Canada, Stati Uniti, Australia.
  • Pam – Grano di provenienza Ue e non Ue.
  • Eataly – Grano della linea “Rigorosa” di provenienza Ue e non Ue.
  • Lidl – Grano della linea “Combino” di provenienza Ue e non Ue. 
  • Selex – Grano di provenienza Ue e non Ue.
  • Cocco – Grano proveniente dall’Arizona. 
  • Carrefour – Grano di provenienza Ue e non Ue.
  • Garofalo – grano italiano e proveniente da Arizona e Australia.
Pasta grano italiano

Pasta fatta con grano italiano

  • Conad – Pasta Verso Natura fatta con semola 100% italiana.
  • Barilla – Nei formati classici la multinazionale di Parma impiega grano 100% italiano selezionato.
  • Agnesi – Grani duri provenienti da regioni italiane.
  • Alce Nero – Grani duri bio provenienti da regioni italiane.
  • Granoro, linea Dedicato – Grano pugliese al 100%.
  • Granoro, linea Bio – Grano bio coltivato al 100% in Italia.
  • Antonio Amato – Grano 100% italiano macinato nel mulino di proprietà a Salerno.
  • Pasta Coop, linea Fior Fiore – Semola di grano duro di provenienza italiana
  • Pasta Armando: Grano di provenienza italiana Al 100%.
  • Esselunga bio spaghetti – Grano italiano al 100%.
  • Esselunga Top – Grano italiano al 100%.
  • Baronìa – Grano duro esclusivamente italiano.
  • Pasta Despar Premium – Grano italiano al 100%
  • Felicetti – Grano al 100% italiano.
  • Rummo, linea integrale e biologica – Grano 100% italiano. Rummo ha reso nota la progressiva conversione al grano 100% italiano dell’intera filiera.
  • Divella – Grano italiano al 100% nella linea integrale.
  • Libera Terra – Grano duro biologico proveniente dal Sud Italia.
  • La Pasta di Camerino – Grano 100% italiano.
  • Eurospin – La linea di pasta biologica e le trofei in versione integrale sono fatte con grano 100% italiano. Anche la linea “Bronzo” della Pasta Tre Mulini è fatta con semola di grano duro 100% italiano.
  • Liguori – Grano duro italiano al 100% proveniente da: Marche, Tavoliere delle Puglie, Molise e Basilicata.
  • Girolomoni – Grano duro biologico coltivato in Italia.
  • La Molisana – Grano coltivato in Abruzzo, Molise, Marche, Puglia e Lazio.
  • Voiello – Grano duro italiano al 100%.
  • Valle Del Grano – Grano duro siciliano.
  • Vivi Verde Coop – Grano duro bio italiano al 100%.

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Statuto SpazioCOPA 2023-2024

STATUTO DELL’APS “SPAZIO COPA”

DENOMINAZIONE E SEDE
ART. 1) E’ COSTITUITA L’ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE DENOMINATA “SPAZIO COPA”

ART. 2) L’ASSOCIAZIONE HA SEDE LEGALE IN LAMEZIA TERME 88046 (CZ) IN VIALE I MAGGIO N.39, CON SEDE OPERATIVA IN MILANO 20128 (MI) IN VIA FEDERICO BELLAZZI 7.
IL CAMBIAMENTO DELL’INDIRIZZO DELLA SEDE LEGALE NON COSTITUISCE MODIFICA STATUTARIA, ED È PERTANTO DELIBERATO DAL CONSIGLIO DIRETTIVO.

FINALITÀ:
ART. 3) L’ASSOCIAZIONE NON PERSEGUE SCOPI DI LUCRO E VIETA LA DISTRIBUZIONE, ANCHE IN FORMA INDIRETTA, DI UTILI O AVANZI DI GESTIONE NONCHÉ DI FONDI, RISERVE O CAPITALE DURANTE LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE STESSA, SALVO CHE LA DESTINAZIONE O LA
DISTRIBUZIONE NON SIANO IMPOSTE DALLA LEGGE O EFFETTUATE A FAVORE DI ALTRE APS CHE PER LEGGE, STATUTO O REGOLAMENTO FANNO PARTE DELLA MEDESIMA STRUTTURA UNITARIA.
GLI UTILI O GLI AVANZI DI GESTIONE SONO IMPIEGATI ESCLUSIVAMENTE PER LA REALIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ ISTITUZIONALI E DI QUELLE AD ESSE DIRETTAMENTE CONNESSE.

ART. 4) L’ASSOCIAZIONE PERSEGUE ESCLUSIVAMENTE FINALITÀ DI SOLIDARIETÀ SOCIALE. ESSA INTENDE OPERARE NEI SETTORI DI PROMOZIONE DELLA CULTURA, DELL’ARTE E TUTELA E PROMOZIONE DEL TERRITORIO, SVOLGENDO LE SEGUENTI ATTIVITÀ PRIMARIE:
A) BENEFICENZA
B) PROMOZIONE DELLA CULTURA E DELL’ARTE ATTRAVERSO LA VENDITA DI DEPLIANTS, MAGLIETTE, OGGETTI DI MODICO VALORE,
ORGANIZZAZIONE DI EVENTI PUBBLICI DI SENSIBILIZZAZIONE, DA CUI SI POSSONO RICAVARE DEI FONDI PER SOSTENERE L’ATTIVITÀ PRINCIPALE
DELL’ASSOCIAIZIONE.
C) PROMOZIONE ALL’ABOLIZIONE DI OGNI FORMA DI DISCRIMINAZIONE NORMATIVA RELATIVA ALL’ORIENTAMENTO SESSUALE E ALL’IDENTITÀ ED ESPRESSIONE DI GENERE E PER IL PIENO RICONOSCIMENTO LEGALE DELL’UGUAGLIANZA DEI DIRITTI DELLE COPPIE OMOSESSUALI; REALIZZARE O PROMUOVERE ATTIVITÀ EDUCATIVE E FORMATIVE PERMANENTI LUNGO L’ARCO DELLA VITA, INFORMALI, NON FORMALI, E A CARATTERE PROFESSIONALE, RIVOLTE AI VOLONTARI, AGLI OPERATORI E AI DIRIGENTI ASSOCIATIVI, COSÌ COME ALLE CITTADINE E AI CITTADINI, ITALIANI E STRANIERI.
D) PROMOZIONE SOCIALE, CULTURALE, SPORTIVA DILETTANTISTICA, EDUCATIVA-FORMATIVA, LUDICO-RICREATIVA, TURISTICA MEDIANTE SERVIZI CHE I PROPRI ASSOCIATI RITERRANNO OPPORTUNI PER IL TEMPO LIBERO E PER LA CRESCITA UMANA, CULTURALE E SPORTIVA DELLA COLLETTIVITÀ INTERVENENDO ANCHE PRESSO LE STRUTTURE PUBBLICHE E PRIVATE DEL TERRITORIO (STRUTTURE SPORTIVE POLIVALENTI, STRUTTURE CINE-TEATRALI, SCUOLE, BIBLIOTECHE, CENTRI SERVIZI CULTURALI, STRUTTURE PER L’INFANZIA, PER I DIVERSAMENTE ABILI, PER LE CATEGORIE SVANTAGGIATE, CENTRI ANZIANI); ANCHE MEDIANTE EVENTI DI INTRATTENIMENTO, PROIEZIONI E VIDEO-PROIEZIONI DI FILM, MANIFESTAZIONI, EVENTI, FIERE, SPETTACOLI DI QUALSIASI GENERE RIVOLTI ALLA COLLETTIVITÀ SIA IN AMBIENTI PUBBLICI CHE PRIVATI, SIA ALL’APERTO CHE AL COPERTO, PRESSO SCUOLE ED ENTI PUBBLICI E PRIVATI.
E) COLLABORAZIONE CON LE AUTORITÀ LOCALI NELLA GESTIONE DELLE PROBLEMATICHE INERENTI LA PROTEZIONE DEGLI ANIMALI; O A STRUTTURE DESTINATE DALLE AUTORITÀ LOCALI A RICOVERO ED ASSISTENZA DI ANIMALI (CD CANILI E GATTILI); AVVALERSI DI PERSONALE PROFESSIONALE QUALIFICATO PER L’ESECUZIONE DELLA PROFILASSI VETERINARIA; VIGILARE SULLE MODALITÀ DI OSSERVANZA DELLE LEGGI E DEI REGOLAMENTI IN TEMA DI PROTEZIONE ANIMALI; PROTEGGERE IL DIRITTO ALLA VITA ED ALLA DIGNITÀ DEGLI ANIMALI.
F) PROMOZIONE E TUTELA DEI DIRITTI DEI MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI (MSNA), FAVORIRE LA CRESCITA, L’AUTONOMIA E L’INTEGRAZIONE NELLA SOCIETÀ. L’ASSOCIAZIONE SI PROPONE DI PROMUOVERE ATTIVITÀ SOCIALI FINALIZZATE A FACILITARE LA PIENA INTEGRAZIONE DEI MSNA SUL TERRITORIO NAZIONALE.FACILITARE LE RELAZIONI TRA I TUTORI DI MSNA E LE ISTITUZIONI, PROMUOVERE AZIONI DI SENSIBILIZZAZIONE RIVOLTI AI TUTORI E AI MSNA, NONCHÉ SUPPORTARE I TUTORI DI MSNA IN OGNI NECESSITÀ RELATIVA ALLO SVOLGIMENTO DELLA LORO FUNZIONE, COLLABORARE IN COORDINAMENTO E DI INTESA CON ALTRE ANALOGHE ASSOCIAZIONI TERRITORIALI.
L’ASSOCIAZIONE, INOLTRE, POTRÀ SVOLGERE ATTIVITÀ ACCESSORIE CHE SI CONSIDERANO INTEGRATIVE E FUNZIONALI ALLO SVILUPPO DELL’ATTIVITÀ ISTITUZIONALE DI SOLIDARIETÀ SOCIALE, NEI LIMITI CONSENTITI DAL D. LGS. 4 DICEMBRE 1997, N. 460 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI ED INTEGRAZIONI.

DURATA
ART. 5) LA DURATA DELL’ASSOCIAZIONE È ILLIMITATA E LA STESSA POTRÀ ESSERE SCIOLTA SOLO CON DELIBERA DELL’ASSEMBLEA STRAORDINARIA DEGLI ASSOCIATI.

SOCI
ART. 6) TUTTI I SOCI HANNO DIRITTO DI:
A) PARTECIPARE A TUTTE LE ATTIVITÀ PROMOSSE DALL’ASSOCIAZIONE;
B) PARTECIPARE ALLA VITA ASSOCIATIVA, ESPRIMENDO IL PROPRIO VOTO NELLE SEDI DEPUTATE, ANCHE PER L’APPROVAZIONE E LE MODIFICAZIONI DELLO STATUTO E DI EVENTUALI REGOLAMENTI;
C) GODERE DELL’ELETTORATO ATTIVO E PASSIVO PER LA NOMINA DEGLI ORGANI DIRETTIVI DELL’ASSOCIAZIONE.

ART. 7) DIRITTI E DOVERI DEI SOCI:

  1. POSSONO FAR PARTE DELL’ASSOCIAZIONE TUTTI COLORO I QUALI, PERSONE FISICHE, SOCIETÀ, OPERATORI E FORNITORI DI SERVIZI TURISTICI, ASSOCIAZIONI ED ENTI (PER MEZZO DEI RAPPRESENTANTI LEGALI) RISULTINO IN POSSESSO DEI SEGUENTI REQUISITI:
    A) CONDIVIDERE GLI SCOPI E LE FINALITÀ DELL’ASSOCIAZIONE;
    B) ACCETTARE LO STATUTO E L’EVENTUALE REGOLAMENTO INTERNO;
    C) PRESTARE LA PROPRIA OPERA PER SOSTENERE L’ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE.
  2. PER OTTENERE LA QUALIFICA DI SOCIO OGNI ASPIRANTE DOVRÀ PRESENTARE DOMANDA AL CONSIGLIO DIRETTIVO DELL’ASSOCIAZIONE IN BASE ALLA MODULISTICA PREDISPOSTA DALL’ASSOCIAZIONE NELLA QUALE VERRANNO RICHIESTI: – NOME E COGNOME, O DENOMINAZIONE IN CASO DIVERSO DALLE PERSONE FISICHE, LUOGO E DATA DI NASCITA, RESIDENZA CODICE FISCALE E QUANT’ALTRO EVENTUALMENTE NECESSARIO IN BASE A DISPOSIZIONI NORMATIVE SPECIFICHE; – DICHIARAZIONE DI ACCETTAZIONE DELLO STATUTO ED IMPEGNO AD ATTENERSI ALLE CLAUSOLE IVI CONTENUTE NONCHÉ ALLE DELIBERAZIONI DEGLI ORGANI SOCIALI.
  3. E’ COMPITO DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DELIBERARE, SENZA OBBLIGO DI MOTIVAZIONE, SULL’AMMISSIONE DEI SOCI ENTRO SESSANTA GIORNI DALLA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA.
  4. I SOCI POSSONO ESSERE:

A) SOCI FONDATORI: LE PERSONE FISICHE O GIURIDICHE CHE HANNO FIRMATO L’ATTO COSTITUTIVO E QUELLI CHE, SUCCESSIVAMENTE E CON DELIBERA INSINDACABILE ED INAPPELLABILE DEL COMITATO DIRETTIVO, SARANNO AMMESSI CON TALE QUALIFICA IN RELAZIONE ALLA LORO FATTIVA OPERA NELL’AMBIENTE ASSOCIATIVO. SONO TENUTI AL PAGAMENTO DI UNA QUOTA ANNUALE STABILITA DAL CONSIGLIO DIRETTIVO;
B) SOCI ORDINARI: LE PERSONE FISICHE CHE ADERISCONO ALL’ASSOCIAZIONE PRESTANDO UN’ATTIVITÀ PREVALENTEMENTE GRATUITA E VOLONTARIA SECONDO LE MODALITÀ STABILITE DAL CONSIGLIO DIRETTIVO. SONO TENUTI AL PAGAMENTO DI UNA QUOTA ANNUALE STABILITA DAL CONSIGLIO DIRETTIVO;
C) SOCI ONORARI: LE PERSONE FISICHE O GIURIDICHE E GLI ENTI CHE ABBIANO ACQUISITO PARTICOLARI MERITI PER LA LORO OPERA A FAVORE DELL’ASSOCIAZIONE O CHE SIANO IMPOSSIBILITATI A FARNE PARTE EFFETTIVA PER ESPRESSO DIVIETO NORMATIVO. IL CONSIGLIO DIRETTIVO PUÒ ANCHE NOMINARE “SOCI ONORARI” QUELLE PERSONE CHE HANNO FORNITO UN PARTICOLARE CONTRIBUTO ALLA VITA DELLʼASSOCIAZIONE STESSA.
D) SOCI SOSTENITORI O PROMOTORI: COLORO CHE CONTRIBUISCONO AGLI SCOPI DELL’ASSOCIAZIONE IN MODO GRATUITO O MEDIANTE CONFERIMENTO IN DENARO O NATURA. POSSONO ESSERE SOCI SOSTENITORI: COLORO CHE FORNISCONO ESCLUSIVAMENTE IL SOSTEGNO ECONOMICO ALLE ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE. IL CONSIGLIO DIRETTIVO PUÒ ACCOGLIERE LʼADESIONE DI PERSONE GIURIDICHE IN QUALITÀ DI SOCIO SOSTENITORE, NELLA PERSONA DI UN SOLO RAPPRESENTANTE, MUNITO DEI POTERI, DESIGNATO CON APPOSITA DELIBERAZIONE DELLʼISTITUZIONE INTERESSATA. Eʼ LASCIATA AL SINGOLO SOCIO SOSTENITORE LA LIBERTÀ E LA DISCREZIONALITÀ DEL CONTRIBUTO. SOCI SOSTENITORI SARANNO OLTRE ALLE PERSONE FISICHE TUTTI I PROFESSIONISTI, LE IMPRESE E GLI ENTI CHE VORRANNO PROMUOVERE I PROPRI SERVIZI E PRODOTTI AGLI ASSOCIATI E STIPULERANNO UNA APPOSITA CONVENZIONE CON LʼASSOCIAZIONE. Eʼ LASCIATA AL SINGOLO SOCIO SOSTENITORE LA LIBERTÀ E LA DISCREZIONALITÀ DEL CONTRIBUTO;
SONO SOCI SOSTENITORI BENEMERITI, I PRIVATI O GLI ENTI CHE PARTECIPANO ALL’ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE CON SPONSORIZZAZIONI SOTTO FORMA DI CONTRIBUTI FINANZIARI, OPPURE MEDIANTE DONAZIONE O COMODATO DI BENI O SERVIZI.

  • IL VERSAMENTO NON CREA ALTRI DIRITTI DI PARTECIPAZIONE E, SEGNATAMENTE, NON CREA QUOTE INDIVISE DI PARTECIPAZIONE TRASMISSIBILI A TERZI, NÉ PER SUCCESSIONE A TITOLO PARTICOLARE NÉ PER SUCCESSIONE A TITOLO UNIVERSALE.
  • I VERSAMENTI NON SONO RIVALUTABILI NE RIPETIBILI IN NESSUN CASO E, PERTANTO, NON PUÒ FARSI LUOGO ALLA RICHIESTA DI RIMBORSO DI QUANTO VERSATO ALL’ASSOCIAZIONE NEMMENO IN CASO DI SCIOGLIMENTO DELL’ASSOCIAZIONE NÉ IN CASO DI MORTE, ESTINZIONE, DI RECESSO O DI ESCLUSIONE DALL’ASSOCIAZIONE.
    RISORSE ECONOMICHE
  • ART. 8) LE ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE TRAGGONO LE RISORSE ECONOMICHE PER IL FUNZIONAMENTO E PER LO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITÀ DA:
    A) QUOTE SOCIALI ANNUE STABILITE DAL CONSIGLIO DIRETTIVO;
    B) CONTRIBUTI STRAORDINARI DEGLI ASSOCIATI;
    C) EREDITÀ, DONAZIONI, LEGATI E LASCITI;
    D) CONTRIBUTI DELLO STATO, DELLE REGIONI, DI ENTI LOCALI, DI ENTI, ISTITUZIONI PUBBLICHE, ANCHE FINALIZZATI AL SOSTEGNO DI SPECIFICI E DOCUMENTATI PROGRAMMI REALIZZATI NELL’AMBITO DEI FINI STATUTARI, FONDAZIONI PUBBLICHE E PRIVATE, STRUTTURE PRIVATE DI OGNI GENERE E FORMA;
    E) CONTRIBUTI DELL’UNIONE EUROPEA E DI ORGANISMI INTERNAZIONALI;

F) ENTRATE DERIVANTI DA PRESTAZIONI DI SERVIZI CONVENZIONATI;
G) PROVENTI DELLE CESSIONI DI BENI E SERVIZI AGLI ASSOCIATI E A TERZI, ANCHE ATTRAVERSO LO SVOLGIMENTO DI ATTIVITÀ ECONOMICHE
DI NATURA COMMERCIALE, ARTIGIANALE O AGRICOLA, SVOLTE IN MANIERA AUSILIARIA E SUSSIDIARIA E COMUNQUE FINALIZZATE AL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI ISTITUZIONALI;
H) EROGAZIONI LIBERALI DEGLI ASSOCIATI E DEI TERZI;
I) ENTRATE DERIVANTI DA INIZIATIVE PROMOZIONALI FINALIZZATE AL PROPRIO FINANZIAMENTO, PER ESEMPIO: SPETTACOLI DI INTRATTENIMENTO, ATTIVITÀ LUDICHE QUALI FESTE, GITE, SOTTOSCRIZIONI ANCHE A PREMI;
J) ALTRE ENTRATE COMPATIBILI CON LE FINALITÀ SOCIALI DELL’ASSOCIAZIONISMO DI PROMOZIONE SOCIALE.
IL PATRIMONIO SOCIALE INDIVISIBILE È COSTITUITO DA BENI MOBILI ED IMMOBILI, DONAZIONI, LASCITI O SUCCESSIONI. ANCHE NEL CORSO DELLA VITA DELL’ASSOCIAZIONE I SINGOLI ASSOCIATI NON POSSONO CHIEDERE LA DIVISIONE DELLE RISORSE COMUNI. I PROVENTI DELLE ATTIVITÀ, GLI UTILI E AVANZI DI GESTIONE, NONCHÉ FONDI, RISERVE O CAPITALI NON VERRANNO DISTRIBUITI, NEANCHE IN MODO INDIRETTO, DURANTE LA VITA DELL’ORGANIZZAZIONE SALVO CHE LA DESTINAZIONE O LA DISTRIBUZIONE NON SIANO IMPOSTI PER LEGGE E PERTANTO SARANNO UTILIZZATI PER LO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITÀ ISTITUZIONALI ED IL RAGGIUNGIMENTO DEI FINI PERSEGUITI DALL’ASSOCIAZIONE. OGNI OPERAZIONE FINANZIARIA È DISPOSTA CON FIRMA DEL PRESIDENTE O, IN CASO DI IMPEDIMENTO, DEL VICEPRESIDENTE DELEGATO DAL PRESIDENTE.

ART. 9) LA PARTECIPAZIONE AVVIENE A TEMPO INDETERMINATO ED È ESPRESSAMENTE ESCLUSA LA TEMPORANEITÀ DELLA VITA ASSOCIATIVA, FERMO RESTANDO IN OGNI CASO IL DIRITTO AL RECESSO E LE CIRCOSTANZE DI CUI AI SUCCESSIVI COMMI DELL’ARTICOLO 9.

IL SOCIO È TENUTO A:
A) CORRISPONDERE LA QUOTA DI ISCRIZIONE ANNUALE E LE EVENTUALI QUOTE SUPPLETIVE NEI TERMINI FISSATI DAL CONSIGLIO DIRETTIVO;
B) ALL’OSSERVANZA DELLO STATUTO NONCHÉ DELLE DELIBERE ASSEMBLEARI E DEL CONSIGLIO DIRETTIVO, E DELLE REGOLE DETTATE DALLE FEDERAZIONI ED ORGANISMI SPORTIVI E NON, NAZIONALI ED INTERNAZIONALI AI QUALI L’ASSOCIAZIONE DELIBERERÀ DI ADERIRE.
C) I SOCI HANNO DIRITTO DI FREQUENTARE I LOCALI SOCIALI, DI SERVIRSI DELLE STRUTTURE GESTITE DALL’ASSOCIAZIONE NEGLI ORARI E NELLE MODALITÀ STABILITI, DI PARTECIPARE ALLE ATTIVITÀ CULTURALI E SPORTIVE, FORMATIVE, ALLE MANIFESTAZIONI PROMOSSE DALL’ASSOCIAZIONE E HANNO DIRITTO AD ESSERE ASSISTITI DA PERSONALE SPECIALIZZATO NELL’AMBITO DELLE MEDESIME ATTIVITÀ E DI PROPORRE NUOVI SOCI.
D) I SOCI HANNO IL DOVERE DI DIFENDERE IL BUON NOME DELL’ASSOCIAZIONE.
E) L’ADESIONE ALL’ASSOCIAZIONE IN QUALITÀ DI SOCIO FONDATORE O SOCIO ORDINARIO DI MAGGIORE ETÀ, COMPORTA, IN REGOLA CON IL
VERSAMENTO DELLE QUOTE ASSOCIATIVE, IL DIRITTO DI PARTECIPARE ALLA GESTIONE DELL’ASSOCIAZIONE ATTRAVERSO L’ESERCIZIO DEL DIRITTO DI VOTO NELL’ASSEMBLEA PER L’APPROVAZIONE E LE MODIFICHE DELLO STATUTO E DEI REGOLAMENTI NONCHÉ PER LA NOMINA DEGLI ORGANI DIRETTIVI.

ART. 10) IL DECESSO DEL SOCIO NON CONFERISCE AGLI EREDI ALCUN DIRITTO NELL’AMBITO ASSOCIATIVO.

ASSEMBLEA DEI SOCI
ART. 11) GLI ORGANI DELL’ASSOCIAZIONE SONO: L’ASSEMBLEA DEI SOCI, IL CONSIGLIO DIRETTIVO E IL PRESIDENTE.

ART. 12) L’ASSEMBLEA DEI SOCI È L’ORGANO SOVRANO DELL’ASSOCIAZIONE; È COMPOSTA DA TUTTI I SOCI PER I QUALI SUSSISTE TALE QUALIFICA AL MOMENTO DELLA CONVOCAZIONE E PUÒ ESSERE ORDINARIA O STRAORDINARIA.

ART. 13) L’ASSEMBLEA È CONVOCATA DAL PRESIDENTE ALMENO UNA VOLTA L’ANNO ENTRO QUATTRO MESI DALLA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO SOCIALE PER L’APPROVAZIONE DEL BILANCIO E, COMUNQUE, OGNI VOLTA CHE IL CONSIGLIO DIRETTIVO LO RITENGA OPPORTUNO, OVVERO QUANDO VENGA FATTA RICHIESTA DA ALMENO 1/3 DEI SOCI, PURCHÉ IN REGOLA CON I VERSAMENTI DELLE QUOTE ASSOCIATIVE.

LA CONVOCAZIONE DELL’ASSEMBLEA DEVE ESSERE EFFETTUATA ALMENO 5 GIORNI PRIMA DELLA DATA DELLA RIUNIONE MEDIANTE INVIO E-MAIL / LETTERA CARTACEA E PUBBLICAZIONE DELL’AVVISO SULLA HOME PAGE DEL SITO WEB DELL’ASSOCIAZIONE / AFFISSIONE DELL’AVVISO IN MANIERA BEN VISIBILE NEI LOCALI IN CUI VENGONO SVOLTE LE ATTIVITÀ ASSOCIATIVE. L’AVVISO DI CONVOCAZIONE DEVE CONTENERE IL GIORNO, L’ORA ED IL LUOGO DELLA PRIMA E DELLA SECONDA CONVOCAZIONE, NONCHÉ L’ORDINE DEL GIORNO.

ART. 14) POSSONO INTERVENIRE ALL’ASSEMBLEA (ORDINARIA O STRAORDINARIA), CON DIRITTO DI VOTO, TUTTI I SOCI MAGGIORENNI PURCHÉ IN REGOLA CON IL PAGAMENTO DELLE QUOTE ASSOCIATIVE; A CIASCUN SOCIO SPETTA UN SOLO VOTO. I SOCI MINORENNI E COLORO CHE NE ESERCITANO LA POTESTÀ GENITORIALE O LA TUTELA HANNO DIRITTO DI RICEVERE LA CONVOCAZIONE DELL’ASSEMBLEA E DI POTERVI ASSISTERE, MA NON HANNO DIRITTO NÈ DI PAROLA NÈ DI VOTO ATTIVO E PASSIVO.
I SOCI POSSONO FARSI RAPPRESENTARE NELL’ASSEMBLEA MEDIANTE DELEGA, COME DA DELIBERA DEL 18/03/2022, AVENDO L’ASSOCIAZIONE ASSUNTO CONNOTAZIONI DI ORGANIZZAZIONE E DI COORDINAMENTO A CARATTERE NAZIONALE.
LE VOTAZIONI DELL’ASSEMBLEA AVVERRANNO, SU INDICAZIONE DELLA STESSA, PER ALZATA DI MANO, PER APPELLO NOMINALE O CON VOTO SEGRETO.

ART. 15) ALL’ASSEMBLEA SPETTANO I SEGUENTI COMPITI:
IN SEDE ORDINARIA:
● APPROVARE IL RENDICONTO ECONOMICO-FINANZIARIO DELL’ANNO TRASCORSO;
● ELEGGERE IL PRESIDENTE E IL CONSIGLIO DIRETTIVO, STABILENDONE IL NUMERO DEI COMPONENTI;
● ELEGGERE I SOSTITUTI DEI MEMBRI DEL CONSIGLIO DIRETTIVO EVENTUALMENTE DIMISSIONARI;
● DELIBERARE SU OGNI ALTRO ARGOMENTO DI CARATTERE ORDINARIO E DI INTERESSE GENERALE POSTO ALL’ORDINE DEL GIORNO. IN SEDE STRAORDINARIA:
● DELIBERARE SULLA TRASFORMAZIONE, FUSIONE E SCIOGLIMENTO DELL’ASSOCIAZIONE;
● DELIBERARE SULLE PROPOSTE DI MODIFICA DELLO STATUTO;
● DELIBERARE SU OGNI ALTRO ARGOMENTO DI CARATTERE STRAORDINARIO E DI INTERESSE GENERALE POSTO ALL’ORDINE DEL GIORNO.

ART. 16) L’ASSEMBLEA ORDINARIA, PRESIEDUTA DAL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO IL QUALE NOMINA FRA I SOCI UN SEGRETARIO VERBALIZZANTE, È VALIDAMENTE COSTITUITA IN PRIMA CONVOCAZIONE CON LA PRESENZA DEL 50% PIÙ UNO DEI SOCI, IN SECONDA CONVOCAZIONE
QUALUNQUE SIA IL NUMERO DEI SOCI PRESENTI.
L’ASSEMBLEA ORDINARIA DELIBERA VALIDAMENTE, SIA IN PRIMA CHE IN SECONDA CONVOCAZIONE, CON LA MAGGIORANZA DEL 50% PIÙ UNO DEI PRESENTI SU TUTTE LE QUESTIONI POSTE ALL’ORDINE DEL GIORNO.
TRA LA PRIMA E LA SECONDA CONVOCAZIONE DEVE INTERCORRERE ALMENO UN’ORA.

ART. 17) L’ASSEMBLEA STRAORDINARIA È PRESIEDUTA DA UN PRESIDENTE NOMINATO DALL’ASSEMBLEA STESSA A MAGGIORANZA SEMPLICE, IL QUALE NOMINA A SUA VOLTA FRA I SOCI UN SEGRETARIO VERBALIZZANTE.
PER MODIFICARE L’ATTO COSTITUTIVO E LO STATUTO, L’ASSEMBLEA STRAORDINARIA È VALIDAMENTE COSTITUITA CON LA PRESENZA DI ALMENO TRE QUARTI DEGLI ASSOCIATI E DELIBERA CON LA MAGGIORANZA DEL 50% PIÙ UNO DEI PRESENTI.

PER DELIBERARE LO SCIOGLIMENTO DELL’ASSOCIAZIONE E LA DEVOLUZIONE DEL PATRIMONIO, OCCORRE IL VOTO FAVOREVOLE DI ALMENO TRE QUARTI DEGLI ASSOCIATI.

CONSIGLIO DIRETTIVO E PRESIDENTE
ART. 18) IL CONSIGLIO DIRETTIVO È L’ORGANO ESECUTIVO E GESTIONALE DELL’ASSOCIAZIONE ED È ELETTO DALL’ASSEMBLEA OGNI 2 ANNI.
ESSO È COMPOSTO DA UN MINIMO DI 5 A UN MASSIMO DI 20 MEMBRI, IVI COMPRESO IL PRESIDENTE CHE NE È MEMBRO DI DIRITTO. I
MEMBRI DEL CONSIGLIO SONO RIELEGGIBILI E TUTTI GLI INCARICHI SI INTENDONO A TITOLO GRATUITO. IL CONSIGLIO DIRETTIVO PUÒ ESSERE REVOCATO DALL’ASSEMBLEA SOCI; ESSO RIMARRÀ IN CARICA COMUNQUE FINO ALL’ELEZIONE DEL NUOVO. IN CASO DI DIMISSIONI DI UN COMPONENTE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO, VIENE COOPTATO IL PRIMO DEI NON ELETTI.
ALL’INTERNO DEL CONSIGLIO DIRETTIVO SARANNO NOMINATI UNO O PIÙ VICE PRESIDENTI, UN SEGRETARIO E UN TESORIERE. AL PRESIDENTE, CHE HA LA RAPPRESENTANZA LEGALE DELL’ASSOCIAZIONE, POTRANNO ESSERE DELEGATI PARTE DEI POTERI SPETTANTI AL CONSIGLIO DIRETTIVO.
GLI AMMINISTRATORI NON POSSONO RICOPRIRE LA MEDESIMA CARICA IN ASSOCIAZIONI DI ANALOGA NATURA.

ART. 19) IL CONSIGLIO DIRETTIVO È DOTATO DEI PIÙ AMPI POTERI PER LA GESTIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA DELL’ASSOCIAZIONE. AL CONSIGLIO DIRETTIVO COMPETONO IN PARTICOLARE:
● LE DECISIONI INERENTI LE SPESE ORDINARIE E STRAORDINARIE, DI ESERCIZIO E IN C/CAPITALE, PER LA GESTIONE DELL’ASSOCIAZIONE;
● LE DECISIONI RELATIVE ALLE ATTIVITÀ E AI SERVIZI ISTITUZIONALI, COMPLEMENTARI E COMMERCIALI DA INTRAPRENDERE PER IL MIGLIORE
CONSEGUIMENTO DELLE FINALITÀ ISTITUZIONALI DELL’ASSOCIAZIONE;
● LE DECISIONI INERENTI LA DIREZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE E IL COORDINAMENTO DEI COLLABORATORI E DEI PROFESSIONISTI DI CUI SI AVVALE L’ASSOCIAZIONE;
● LA REDAZIONE ANNUALE DEL RENDICONTO ECONOMICO-FINANZIARIO DA SOTTOPORRE ALL’APPROVAZIONE DELL’ASSEMBLEA ENTRO I QUATTRO MESI DALLA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO;
● LA PREDISPOSIZIONE DELLA RELAZIONE ANNUALE SULLE ATTIVITÀ SVOLTE E GLI OBIETTIVI RAGGIUNTI DA SOTTOPORRE ALL ’ASSEMBLEA;
● LA PRESENTAZIONE DI UN PIANO PROGRAMMATICO RELATIVO ALLE ATTIVITÀ DA SVOLGERE NEL NUOVO ANNO SOCIALE;
● LA DETERMINAZIONE DELLE QUOTE SOCIALI;
● LA FACOLTÀ DI NOMINARE, TRA I SOCI ESTERNI AL CONSIGLIO, DEI DELEGATI ALLO SVOLGIMENTO DI PARTICOLARI FUNZIONI STABILITE DI
VOLTA IN VOLTA DAL CONSIGLIO DIRETTIVO STESSO;
● LA REDAZIONE E APPROVAZIONE DEI REGOLAMENTI AMMINISTRATIVI E LE PROPOSTE DI MODIFICA DELLO STATUTO DA SOTTOPORSI ALLA SUCCESSIVA APPROVAZIONE DELL’ASSEMBLEA;
● LA DELIBERA SULL’AMMISSIONE DI NUOVI SOCI;
● OGNI FUNZIONE CHE LO STATUTO O LE LEGGI NON ATTRIBUISCANO AD ALTRI ORGANI.

ART. 20) IL CONSIGLIO DIRETTIVO SI RIUNISCE ALMENO DUE VOLTE L’ANNO OVVERO OGNI QUAL VOLTA IL PRESIDENTE O LA MAGGIORANZA DEI MEMBRI LO RITERRÀ NECESSARIO. LE CONVOCAZIONI DEL CONSIGLIO DEBBONO ESSERE EFFETTUATE CON AVVISO SCRITTO DA RECAPITARSI ALMENO 5 GIORNI PRIMA DELLA DATA DELLA RIUNIONE; TALE AVVISO DEVE CONTENERE L’ORDINE DEL GIORNO, LA DATA, L’ORARIO ED IL LUOGO DELLA SEDUTA. LE RIUNIONI DEL CONSIGLIO DIRETTIVO SONO IN UNICA CONVOCAZIONE, SONO VALIDE CON LA PRESENZA DI ALMENO LA MAGGIORANZA DEI SUOI COMPONENTI E

SONO PRESIEDUTE DAL PRESIDENTE O, IN SUA ASSENZA, DA UN CONSIGLIERE DESIGNATO DAI PRESENTI. IN CASO DI PARITÀ DI VOTI PREVALE IL VOTO DEL PRESIDENTE. LE SEDUTE E LE DELIBERAZIONI DEL CONSIGLIO SONO FATTE CONSTARE DA PROCESSO VERBALE SOTTOSCRITTO DAL PRESIDENTE E DAL SEGRETARIO.

ART.21) IL PRESIDENTE HA LA FIRMA E LA RAPPRESENTANZA LEGALE E GIUDIZIALE DELL’ASSOCIAZIONE. È ELETTO DALL’ASSEMBLEA DEI SOCI, INSIEME AI MEMBRI DEL CONSIGLIO DIRETTIVO, OGNI 5 ANNI. EGLI PRESIEDE L’ASSEMBLEA E IL CONSIGLIO DIRETTIVO E NE PROVVEDE ALLA
CONVOCAZIONE, VIGILA SULL’ESECUZIONE DELLE DELIBERE DELL’ASSEMBLEA E DEL CONSIGLIO DIRETTIVO E, NEI CASI DI URGENZA, PUÒ ESERCITARE I POTERI DEL CONSIGLIO DIRETTIVO SALVO RATIFICA DA PARTE DI QUEST’ULTIMO ALLA PRIMA RIUNIONE UTILE.

ART. 22) IL VICE PRESIDENTE COADIUVA O SOSTITUISCE IL PRESIDENTE IN CASO DI ASSENZA O IMPEDIMENTO.

ART. 23) LA GESTIONE DELL’ASSOCIAZIONE È CONTROLLATA DA UN REVISORE, ELETTO DALL’ASSEMBLEA, LA QUALE NE STABILISCE ANCHE L’EVENTUALE COMPENSO; IL REVISORE DURA IN CARICA TRE ANNI, E NON PUÒ CONTESTUALMENTE RICOPRIRE LA CARICA DI CONSIGLIERE. IL REVISORE ACCERTA LA REGOLARE TENUTA DELLA CONTABILITÀ SOCIALE, REDIGE UNA RELAZIONE AI BILANCI ANNUALI, PUÒ ACCERTARE LA CONSISTENZA DI CASSA E DEI VALORI E TITOLI DI PROPRIETÀ SOCIALE, E PUÒ PROCEDERE IN QUALSIASI MOMENTO AD ATTI DI ISPEZIONE E DI CONTROLLO.IL REVISORE, OVE RITENGA CHE SIANO STATI COMPIUTI ATTI CONTRARI ALLO STATUTO O ALLA LEGGE, O COMUNQUE IDONEI AD ARRECARE DANNO ALL’ASSOCIAZIONE, PUÒ DENUNCIARE PER ISCRITTO ALL’ASSEMBLEA I FATTI DI CUI TRATTASI

ART. 24) ALL’ASSOCIAZIONE È VIETATO DISTRIBUIRE, ANCHE IN MODO INDIRETTO, UTILI O AVANZI DI GESTIONE COMUNQUE DENOMINATI, NONCHÉ FONDI, RISERVE O CAPITALE DURANTE LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE STESSA, A MENO CHE LA DESTINAZIONE O LA DISTRIBUZIONE NON SIANO IMPOSTE PER LEGGE. L’ASSOCIAZIONE HA OBBLIGO DI IMPIEGARE GLI UTILI O GLI AVANZI DI GESTIONE PER LA REALIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ ISTITUZIONALI E DI QUELLE AD ESSE DIRETTAMENTE CONNESSE.

ART.25) LO SCIOGLIMENTO DELL’ASSOCIAZIONE E LA DEVOLUZIONE DEL PATRIMONIO SONO DELIBERATI DALL’ASSEMBLEA, CON LE
MAGGIORANZE DI CUI ALL’ART. 13; SE NECESSARIO, L’ASSEMBLEA PROVVEDE ALLA NOMINA DI UNO O PIÙ LIQUIDATORI, ANCHE NON SOCI, DETERMINANDONE GLI EVENTUALI COMPENSI. IN CASO DI SCIOGLIMENTO, PER QUALUNQUE CAUSA, L’ASSOCIAZIONE HA L’OBBLIGO DI DEVOLVERE IL SUO PATRIMONIO A FINI DI PUBBLICA UTILITÀ AD ALTRA ASSOCIAZIONE CHE PER LEGGE, STATUTO O REGOLAMENTO PERSEGUANO FINALITÀ CONFORMI AI FINI ISTITUZIONALI DELL’ASSOCIAZIONE, SENTITO L’ORGANISMO DI CONTROLLO DI CUI ALL’ART. 3, COMMA 190, DELLA L.
23/12/1996 N. 662, SALVO DIVERSA DESTINAZIONE IMPOSTA DALLA LEGGE.
NORME FINALI

ART. 26) LA DECISIONE SU QUALSIASI CONTROVERSIA CHE POTESSE SORGERE TRA GLI ASSOCIATI, O TRA COSTORO E L’ASSOCIAZIONE O GLI ORGANI DELLA STESSA, ECCETTO QUELLE CHE PER LEGGE NON SONO COMPROMISSIBILI CON ARBITRI, SARÀ DEFERITA AL GIUDIZIO DI TRE ARBITRI, DI CUI DUE DA NOMINARSI DA CIASCUNA DELLE PARTI CONTENDENTI, ED IL TERZO DI COMUNE ACCORDO. IN CASO DI MANCATO ACCORDO, IL CONSIGLIO DIRETTIVO INCARICHERÀ IL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE OVE HA SEDE L’ASSOCIAZIONE DI ESEGUIRE LA NOMINA DEL TERZO ARBITRO.

ART. 27) PER QUANTO NON ESPRESSAMENTE PREVISTO DAL PRESENTE STATUTO, SI FA RIFERIMENTO ALLE VIGENTI DISPOSIZIONI LEGISLATIVE IN MATERIA.

IL PRESENTE STATUTO È STATO AGGIORNATO E APPROVATO DAI SOCI CON DELIBERA DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DEL 20/03/2022.

Continua a leggere “Statuto SpazioCOPA 2023-2024”

Perché donare il 5×1000: 5 buoni motivi per dare il tuo contributo

Come ogni anno, è arrivato il momento di decidere a chi destinare il 5×1000. Non tutti però sanno di cosa si tratta, come vengono utilizzati questi contributi e soprattutto perché bisognerebbe fare la scelta di devolvere questa percentuale di reddito ad un ente beneficiario. Sgombriamo il campo da un po’ di dubbi dandoti almeno cinque buoni motivi per scegliere di donare il 5×1000.

5×1000: come funziona

Il 5×1000 è una quota dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), che ogni cittadino può scegliere di destinare ad un ente che svolge attività socialmente rilevanti. L’elenco dei soggetti beneficiari del 5×1000 è pubblicato sul sito dell’Agenzia delle Entrate e include, tra gli altri:

  • Enti di volontariato
  • Enti di ricerca scientifica e università
  • Enti di ricerca sanitaria

La scelta di destinare il 5×1000 può essere effettuata a discrezione di ciascun contribuente in occasione della presentazione della dichiarazione dei redditi (Modello 730/2020) oppure, per chi non è obbligato a presentarla, utilizzando l’apposita scheda allegata allo schema di Certificazione Unica 2020 (CU 2020) o al Modello Unico Redditi 2020.

5 Motivi per destinare il 5×1000

Se un amico dovesse chiederti “perché dovrei scegliere di donare il 5×1000?”, cosa gli risponderesti? Ti diamo quindi cinque buone ragioni per destinare il 5×1000 e fare una scelta più consapevole.

#1 – Un diritto del cittadino

Forse non sai che la donazione del 5×1000 è un diritto di ciascun contribuente, che può liberamente scegliere di devolvere una parte delle proprie imposte ad un ente che svolge attività socialmente rilevanti. A chi va il 5×1000 se non fai questa scelta? Se non effettui questa scelta, questo contributo economico resta allo Stato e si aggiunge alle altre tasse che già normalmente paghi. Perché allora non decidere di destinarne una parte per fare una buona azione a favore di chi ne ha più bisogno?

# 2 – Nessun costo aggiuntivo

Il 5×1000 è una percentuale che viene detratta dall’imposta sul reddito delle persone fisiche che tutti i contribuenti devono pagare. Ciò significa che questo contributo non costa nulla di più di quanto già normalmente devi versare allo Stato, anzi, ti permette di scegliere a chi devolvere una parte delle tue tasse. Inoltre, il 5×1000 non preclude la scelta dell’8×1000 e del 2×1000, in quanto si tratta di tre scelte non alternative, che possono essere espresse contemporaneamente, senza costi aggiuntivi.

#3 – Trasparenza dei progetti

Tutti i soggetti beneficiari del 5×1000 hanno l’obbligo di redigere un rendiconto dettagliato di come sono state utilizzate le somme percepite attraverso questo contributo volontario. In tal modo tutti i contribuenti possono conoscere i progetti che sono stati realizzati con i suoi soldi e avere completa trasparenza sulle finalità delle risorse erogate.

#4 – Riservatezza dei dati

I dati personali dei cittadini non vengono mai comunicati alle associazioni beneficiarie, ma restano custodite dall’Agenzia delle Entrate, pertanto il 5×1000 è anonimo. In nessun modo potrai quindi ricevere comunicazioni pubblicitarie o richieste di ulteriori contributi economici, a meno che non sceglierai successivamente di dare il consenso al trattamento dei tuoi dati ad uno specifico ente che deciderai di sostenere.

#5 – Un sostegno concreto ad attività socialmente rilevanti

Destinare il 5×1000 significa dare il tuo contributo a enti di ricerca, organizzazioni non profit e enti del Terzo Settore che ogni giorno si impegnano in attività socialmente utili. Si tratta di una scelta totalmente gratuita, sicura e trasparente che ti permette di sostenere concretamente una causa importante e aiutare lo sviluppo di progetti solidali. Infatti, il 5×1000 è diventato nel tempo un mezzo di sostentamento indispensabile per gli enti non profit.

Come donare il tuo 5×1000 a SpazioCOPA

SpazioCOPA è un associazione non a scopo di lucro che con diversi progetti si occupa di bambini, promozione socio culturale e del territorio con tantissime iniziative, sempre senza costi per i beneficiari. Donare il 5×1000 a SpazioCOPA significa sostenere una delle tante aree di intervento su cui siamo impegnati ogni giorno, cone attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e del territorio, attività ricreative e di sensibilizzazione.

Per indicare SpazioCOPA come beneficiario del tuo 5×1000 basta seguire questi tre semplici passaggi:

  1. Compila il modello 730/2020, il CU o il modello Unico
  2. Metti la tua firma nel riquadro “SOSTEGNO DEL VOLONTARIATO E DELLE ALTRE ORGANIZZAZIONI NON LUCRATIVE DI UTILITÀ SOCIALE”
  3. Sotto la firma inserisci il Codice Fiscale di SpazioCOPA:

92042150794

Attraverso il tuo contributo, potremo dare continuità ai servizi offerti ai nostri beneficiari e assistere un numero sempre maggiore di ragazzi nelle scuole di tutta Italia, accoglienza e supporto a corridoi umanitari e persone fragili. Inoltre, sosterrai l’assistenza pediatrica domiciliare di AvasLamezia, l’azienda sanitaria di unità mobile dedicata ai pazienti e alle loro famiglie.

Per maggiori informazioni visita il sito: SpazioCopa.com o se hai domande Contattaci

La tua scelta a favore di SpazioCOPA è un’opportunità di democrazia dal basso, che ti permette di trasformare la tua generosità in servizi immediati a favore di chi ha bisogno.


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Un maestro Reiki ci spiega come funziona questa antica disciplina spirituale giapponese

Con il tocco delle mani si riequilibrano le energie del paziente, che trarrà benefici fisici e mentali

Reiki è un termine giapponese che significa “Energia Vitale Universale” e nasce dall’unione di due concetti rei, traducibile come “forza spirituale”, e ki, “forza interiore”. Questa disciplina è un’antica pratica spirituale che nasce in Giappone alla fine dell’800, ma che ormai è diffusa anche in tutto il mondo occidentale. Lo scopo del Reiki è risvegliare (o trasmettere) energia per procurare al corpo e alla mente effetti benefici. Attraverso la meditazione si raggiunge uno stato di profondo rilassamento, un equilibrio spirituale, che allontana lo stress e aumenta la consapevolezza di sé, delle proprie risorse ed emozioni facendo emergere quegli ostacoli che impediscono il raggiungimento dei propri obiettivi.


Cos’è il Reiki

“Il Reiki è una disciplina spirituale che consiste in una serie di attivazioni energetiche che hanno lo scopo di facilitare, aumentando progressivamente e gradualmente, il passaggio di energia vitale attraverso il nostro sistema psico-fisico. Il concetto di salute e di guarigione secondo Reiki è la naturale conseguenza di uno stato di armonia interiore e con il mondo circostante”, spiega Roberto Cardamone, Maestro di Reiki del Centro Reiki Milano, progetto dell’APS SpazioCOPA, di cui è Presidente.

Questa forma terapeutica alternativa non può essere considerata una cura in senso occidentale poiché non vuole ripristinare la funzione di un organo, ma intende capire e rimuovere le cause interiori o esteriori che hanno determinato il problema. Il primo approccio è caratterizzato da quattro cerimonie di attivazione che costituiscono l’iniziazione al I Livello. “In mancanza di tali cerimonie di attivazione impartite da un Maestro di Reiki non si può parlare di Reiki, in quanto tale disciplina si caratterizza per l’uso di specifici metodi e modalità per la canalizzazione dell’energia vitale”, commenta il Master Roberto Cardamone.

benefici del reiki
Durante un trattamento Reiki, le mani del maestro diventano canale di passaggio quindi un mezzo attraverso il quale l’energia si trasferisce nel corpo della persona trattata.

Trattamento Reiki

“Il Primo Livello, con le sue quattro cerimonie di attivazione e una vasta gamma di trattamenti, ovvero precise modalità attraverso cui l’energia di Reiki può essere trasmessa attraverso le mani, si occupa di rimuovere le cause a livello corporeo, definite semplicemente blocchi energetici. Con le cerimonie di attivazione e con i trattamenti è possibile diventare sempre più coscienti della propria interazione con l’universo e adeguare i propri comportamenti in modo che siano sempre più in armonia con le leggi della natura”, spiega l’operatore Reiki.


La guarigione secondo il Reiki

“Il termine guarigione non va inteso da un punto di vista medico-scientifico come eliminazione di un processo patologico in senso stretto, ma piuttosto come il recupero di una dimensione interiore di armonia e di equilibrio in conseguenza di scelte e comportamenti consapevoli in linea con il proprio percorso evolutivo e spirituale. Guarigione come un movimento verso il compimento, verso la felicità, verso la autorealizzazione, verso la scoperta del proprio autentico sé”, conclude Roberto Cardamone.

benefici del reiki
Quando si entra in contesti spirituali è importante cercare di relazionarsi sempre con persone preparate, competenti, scrupolose e oneste, evitando però di affidarsi incondizionatamente a queste figure.

I benefici del Reiki

Al Reiki sono attribuiti benefici fisici, mentali e spirituali. Nel dettaglio:
– Stimola una profonda connessione con le emozioni.
-Infonde maggiore consapevolezza e stimola l’autostima.
– Incoraggia il rilassamento psicofisico allontanando ansia e stress.
– Favorisce la distensione muscolare.
– Riequilibra le funzioni sonno-veglia.
– Combatte l’insonnia.
– Agevola l’eliminazione delle tossine dal nostro organismo.
– Riduce tensioni muscolari e dolori acuti o cronici.
– Stimola la rigenerazione cellulare, il sistema linfatico ed endocrino rafforzando il sistema immunitario.
– Agisce sulle malattie psicosomatiche.

Attenzione e competenza

“È fondamentale avere una grande consapevolezza di noi stessi, sapere cosa vogliamo, individuare quali sono i nostri blocchi e le nostre necessità ma, soprattutto, dobbiamo ascoltare il nostro cuore e fare ciò che ci chiede”, conclude Roberto Cardamone.


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